L’arte del traverso

Ragazzi che spasso… sabato mattina mi sono catapultato all’Autodromo di Franciacorta, dove mi sono dilettato in un breve ma inteso corso di guida dinamica, che storia! Tutto è cominciato con un breve momento teorico su come impostare il modo di guida e su come affrontare le traiettorie su strada, poi siamo passati all’asfalto vero. Primo giro per rinfrescare l’impostazione di guida, il modo in cui stare seduti (meglio sacrificare le gambe piuttosto rischiare di stancare le braccia… meglio vicini al volante) e come tenere le mani (9.15) e poi sotto con le prove spericolate. Tre tipologie di esercizi: la prima con alcune VW Fox prive di ABS ed ESP, insomma completamente alla vecchia, con un carrellino che sollevava le ruote posteriori, per simulare la guida su ghiaccio. Incredibile come la macchina senta sensibilmente ogni minimo cambio di ritmo (rallentamenti o accellerazioni) o di direzione, divertentissimo controllarle ogni sovrasterzo per “evitare gli inevitabili” testacoda. Il secondo eserzio sempre con le VW Fox prive di elettronica su una superficie per metà d’asfalto bagnato e per metà di resina a bassa aderenza. In questo accelleravamo per un rettilineo fino ad inchiodare incredibilmente tanto che l’auto finiva in testacoda, a quel punto dovevamo controllarla senza farla spegnere e restare sul lato destro del percorso, proprio per simulare un testacoda su fondo scivoloso con invasione di corsia opposta e pronta reazione. A chiudere in bellezza, il terzo esercizio su fondo completamente scivoloso, 0,0001% di aderenza. Si arrivava a 40 km/h (che su un fondo di quel livello corrisponde a 120 km/h) su di una piastra mobile che al passaggio della vettura imprimeva un lieve ma decisivo colpo all’auto tale che ne faceva perdere il controllo, tanto da farla sbandare. Chi era bravo, controllava senza andare in testacoda, per molti la trottola è stata inevitabile. I primi giri si faceva con auto senza elettronica, poi abbiamo avuto la fortuna di provare su Golf GTI, e la soddisfazione è stata incredibile. Queste macchine con tutta l’elettronica possibile non si muovevano di un cm anche su queste superfici. A conclusione degli esercizi, i saluti finali con tanto di diplomino… Ragazzi, da provare, per l’aspetto formativo del corso, che ti dà veramente un’infarinatura sul modo di guidare e affrontare i pericoli sulla strada (parola maestra: guarda sempre avanti, dove vuoi andare tu, non per terra), e poi una bella divertita a furia di traversi e testacoda.

PS. Il link di oggi è sullo stesso tema del post, la prima parte del filmato a cui vi rimando mostra l’ultimo degli esercizi che ho provato. http://it.youtube.com/watch?v=VaIQF5ochZs

Il nero non paga la vista

E’ tanto che non posto sul mio caro blog, mancavano gli spunti giusti, le idee. Una mail recente mi ha dato lo stimolo giusto e mi ha spinto a tirare fuori un argomentino particolare, ma che ultimamente sento ripresentarsi spesso: la proposta di rendere lo sfondo di Google nero.  La curiosa ed interessante trovata nasce con l’obiettivo di fare risparmiare energia. Visualizzare uno sfondo bianco comporta un impegno energetico 4 volte maggiore di quello necessario a visualizzare uno sfondo nero. Visto che su Google vengono effettuate in media 200 milioni di ricerche al giorno, risparmiare un quarto del consumo equivale a qualcosa come 750MWh all’anno. Insomma, direi meritevole come iniziativa, trovo confortante che la gente discuta di come risparmiare energia utilizzando tutti i modi possibili e in tutte le applicazioni possibili.

Personalmente però la vedo abbastanza inutile e soprattutto pericolosa. Non ci vuole un genio a capire che leggere un testo bianco su sfondo nero risulta abbastanza dannoso per gli occhi, costringendo ad uno sforzo maggiore la nostra vista. Il nero preso da solo è riposante per l’occhio, un cielo stellato è riposante, chiudere gli occhi è riposante, ma leggere un testo bianco su sfondo nero ci fa rovinare gli occhi. Inoltre, come indicato anche da un articolo pubblicato sul Wall Street Journal, con la tecnologia LCD questo sacrificio per il risparmio energetico pare assolutamente inutile. Il principio stesso di questa tecnologia (luce costante filtrata e riflessa diversamente a seconda dell’inclinazione di piccoli specchi**) pare ci dica che serve la stessa energia per visualizzare uno sfondo nero o uno sfondo bianco. Ben diversamente se parliamo di vecchi schermi a tubo catodico, CRT. In quel caso il discorso ha pienamente senso. Ma sinceramente, vale la pena sacrificare la vista? Mi riprometto di informarmi maggiormente su questo aspetto, cercando prove affidabili su entrambi i fronti. Per ora mi accontento di sapere quello che già so, il testo bianco su sfondo nero mi distrugge. Alla prossima.

**Definizione generica, grossolana e rapida, per carità!

PS. Il link di oggi è interamente dedicato agli Oasis, grazie alla segnalazione di Pivex: ecco a voi il nuovo video, lancio dell’imminente DVD “Lord Don’t Slow Me Down”: http://it.youtube.com/watch?v=N7NTRPKfUtw