Nasce SWchannel

Da un po’ di tempo meditavo sul mio blog, sulla difficoltà che riscontravo nel restare su Wp e sulla comodità di altri ambienti come blogspot ed altri, più dinamici, interattivi, comodi. Così, in coincidenza di un momento tanto importante della mia vita, ho deciso finalmente di traslocare e di creare un nuovo e più completo spazio blog che si adatti maggiormente alle mie esigenze.

E’ con grande piacere che in vista della mia tardiva ma liberatoria laurea vi presento il mio nuovo blog personale: SWchannel, il nuovo universo di Simu.

Siamo partiti da un Planet e arriviamo ad un universo, o più semplicemente un nuovo mondo. SW sta per Simu World ma è anche l’abbreviazione di Scarwars, il nome più noto dei miei team fantacalcistici e hattrickiani. Ed infatti, per celebrare questo periodo, anche in HT ho ripreso il mio storico e leggendario nome di battaglia.

SWchannel sarà, infatti, il mio blog personale, molto più partecipato, con foto, racconti di vita vissuta e racconti di vita immaginaria, storie che mi diletto a scrivere, riflessioni ed i soliti vaneggiamenti. Darò spazio ai link ai blog amici con i loro post aggiornati in tempo reale per conoscerci e raccontarci ancor di più, ma darà anche spazio al mio gioiello ludico, Scarwars United. Sul blog ci saranno perciò finestre di collegamento con i risultati, la classifica e l’edicola con i titoli di giornale che raccontano le gesta dei miei virtuali eroi.

Insomma, il solito Simu fuori di testa, senza nè capo, nè coda. Puntate il mouse sul nuovo blog, e aggiornate il vostro elenco di link. Vi aspetto su SWchannel.

http://swchannel.blogspot.com/

PS. PlanetSIMU su WordPress chiude quindi i battenti, resta comunque on line come archivio, per custodire i vostri preziosi commenti.

Will & Grace addio

E’ con un po’ di tristezza che mi appresto a postare oggi. Purtroppo stamattina a colazione mi sono gustato, insieme agli Spicchi di sole, il doppio episodio finale di Will & Grace, la mia sitcom preferita subito dopo Friends. Dopo 8 lunghe stagioni, ingurgitate in meno di un paio di anni, tra un pranzo a casa da solo o la colazione mattutina, sono arrivato a conclusione e adesso?!

Beh, adesso ci pensiamo, una sitcom da 20 min che ci sta bene in qualsiasi ritaglio di tempo di livello non è che spunti fuori tutti giorni, dovrò darmi alla ricerca, leggendomi trame e conoscendo personaggi. La sete di fiction è tanta, ma dopo Friends e Will & Grace è sempre più difficile non restare delusi o annoiati.

Ho provato con Dharma & Greg, con My name is Earl. Che dire, carine, anche divertenti, ma non riescono ad incollarmi allo schermo, a farmi desiderare di trovare 20 min per sedermi e gustarmeli, e quindi restano lì, nel dimenticatoio.

Qualcuno ha qualche idea?

Vabbè, vi lascio con il link ad una delle puntate. http://it.youtube.com/watch?v=Rux4WGUXS0k

Will, Grace, Jack e Karen… arrivederci!

Across the Universe

Fantastico. Con queste parole voglio riassumere un film a mio avviso spettacolare, divertente, appassionante e sicuramente curioso. Ieri sera ho avuto la possibilità di gustarmi Across the Universe, di Julie Taymor. Definirlo film è forzato, un regista di musical di Broadway non può fare solamente un film e, infatti, ho assistito ad un insieme psichedelico di emozioni e di musica. Eh si, perchè la pellicola si sviluppa grazie e soprattutto attorno alle canzoni dei Beatles. Sono proprio le canzoni a raccontare in parte il film; lo stesso protagonista, Jude, è il nome di una canzone. Il sound inglese viene reinterpretato alla grande dai protagonisti; inoltre, all’interno gustiamo alcune performance speciali di Joe Cocker e Bono.

La storia ruota attorno a Jude, ragazzo inglese che parte alla volta degli Usa alla ricerca del padre, americano, mai conosciuto. Dopo la delusione del padre trovato, ma ben presto lasciato, iniziano le avventure a New York in una casa di artisti e sognatori. Jude incrocia una dolce ragazza, che perduto il fidanzato in guerra in Vietnam, e visto partire il fratello per lo stesso motivo, decide di impegnarsi attivamente per la causa pacifista.

Il film è il racconto e l’incontro di persone tanto diverse, quanto particolari, che si ritrovano unite da un disegno comune, che si perdono e si ritrovano, e si riperdono. Alla musica dei Beatles il compito di ispirare le loro storie.

“L’importante non è quello che si fa, ma come lo si fa!”… Jude

Merita, assolutamente merita!

Ma cosa mi spinge?

Da qualche tempo sto “ristrutturando” il mio fare quotidiano, a partire del cibo e dai movimenti, non volendo andare ad intaccare i pilastri fondanti del mio vivere. Insomma, non voglio fare una rivoluzione, solo una ristrutturazione a piccoli passi, per non “spendere troppo”. Ma da che parte si comincia? E poi, cosa voglio cambiare, cosa mi spinge? Bella domanda a cui non so darmi una risposta. A quelle piccole novità che ho introdotto da un mesetto abbondante a questa parte non so darmi una spiegazione, mi viene da dire: “boh, m’è saltato il pirlo”.  SIcuramente la vicinanza e lo stimolo di chi mi sta accanto mi ha spinto a valutare nuove soluzioni, senza questa presenza sarei al punto di prima.

Eh si, ecco cosa mi spinge, iniziano le risposte. Il vivere fianco a fianco a persone capaci di essere stimolo è una fortuna incredibile: “a volte picchia in testa, ma è un pugno che non fa mai male”.  La scelta di abbandonare la macchina e approfittare dell’ottimo servizio di trasporti urbani per andare al lavorare è sicuramente un cambio notevole per uno come me, abituato a usare la macchina anche per andare a buttare lo sporco. Sicuramente il fatto di avere vicino Monica, un’esperta del settore ed un’innamorata delle filo, mi ha sicuramente favorito, facendomi vedere il lato “romantico” del muoversi in autobus. E per ora sono ancora in “luna di miele” con Brescia Trasporti; nonostante qualche scherzetto, sono più che soddisfatto.

Molti mi dicono che lo sto facendo per soldi, per risparmiare. Bah, non saprei, si, effettivamente mi costa meno, ma non so quanto fino in fondo sia l’aspetto economico a spingere. 30-40 euro al mese di risparmio sono sicuramente qualcosa ma non penso basti a giustificare un cambio così radicale per me. Ripeto, io guido la bici come un bimbo di tre anni, talmente sono inganfito causa scarso utilizzo e cammino quasi solo sotto tortura. Insomma, non può essere il caro-gasolio.

E se fosse lo spirito ecologico? Da scout potrei vedere in questo cambiamento una scelta radicale di responsabilità verso il mondo, un segno di buon esempio per i ragazzi con cui mi trovo a contatto. Uhm, sono alquanto scettico. I ragazzi non han bisogno di esempi, ci vanno già da soli in bici, a piedi, in autobus, da molto più tempo di me. E poi mica lo sanno che non uso più la macchina. Certo, ragiondando, piuttosto mi piace vederla sulla falsa riga del: “se io posso cambiare, tutto il mondo può cambiare”, e quindi in futuro ci saranno meno macchine in giro e autobus più affollati e più frequenti. Ok, sto sognando, viviamo a Brescia, la città della macchina come come status symbol

Insomma, torniamo al punto di partenza, cosa mi spinge? Sono talmente influenzabile che basti una persona a convincermi della bontà di un’idea? Oddio, non la trovo così stupida come cosa, se una volta verificata l’idea è ottima, ben venga farsi influenzare. E se forse avessi voglia di cambiare qualcosa e basta? Geniale! Cambiare per il gusto di cambiare, per dimostrare al mondo di non essere il solito pigro tradizionalista legato alle sue costanti. Uhm, ma insomma, cosa mi spinge?

Un quarto di secolo

Quel giorno Lui si alzò dal letto con un piglio particolare, come nuovo; nemmeno lui sapeva a cosa ricondurlo, se ad un riposo notturno particolarmente intenso o ad un che di impalpabile ma estremamente penetrante, un qualcosa insomma che sembrava animarlo fortemente.

Da quel mattino, da quel risveglio, sentiva che la sua vita era cambiata, vedeva tutto con occhi diversi, tutto era più bello, più vivo, sentiva come nuovo. Quel mattino si era lasciato alle spalle i suoi primi 25 anni.

Coltre di pensieri

Occhi fissi, persi nel vuoto e mille ragionamenti che si aggrovigliano in testa. Con ostinazione cerchi di andare avanti, ma quei troppi nodi non ti permettono di riprendere la normalità. E così te ne resti lì per dei minuti senza meta, con tutti i tuoi pensieri sensati o meno, senza riuscire a ragionare, a tirare fuori uno straccio di conclusione che ti faccia riprendere il ritmo. Seduta sul lato del letto da poco rifatto, Lei se ne restava impalata a fissare il fondo dell’armadio posto di fronte e il suo grande specchio che rifletteva per intero la sua immagine. Con le mani appoggiate dietro alla schiena a sorreggerla e il naso rivolto verso il basso, non riusciva a destarsi da quel momento di stasi, completamente immobile, avvolta da quella coltre di pensieri che non c’era verso di mettere in fila. In una vana attesa di un qualcosa che interrompesse bruscamente quel momento e la riportasse alla vita reale, trascorse interi minuti in un’apparente adorazione. Poi finalmente… 

Lettera scritta a mano

 

Ricevere una lettera è sempre un’emozione particolare, un piccolo regalo tutto da scoprire, riga dopo riga. E’ già appassionante aprire la busta, lentamente, fantasticando sul contenuto del messaggio, un po’ come aprire un pacchetto regalo e immaginarne il contenuto. Con la mano vai a forzare leggermente la carta e ad estrarre quel tesoretto conservato all’interno. Finalmente sotto ai tuoi occhi si presenta quel foglio, il tuo regalo, carta da lettera o foglio bianco semplice, magari con un leggero e gradevole profumo, lo apri, ne stiri le piegature e poi ti immergi nella lettura. Un insieme di sentimenti e sensazioni ti pervadono ad ogni parola, affermazione o concetto. E’ bello ricevere una lettera.

Quel mattino, quando nella cassetta della posta si vide recapitare una busta senza affrancatura, senza mittente o indicazione di alcun tipo, un senso di smarrimento e di intensa curiosità la animarono. Chi poteva averle recapitato quel segno e perchè non farsi riconoscere alla porta o non lasciare alcuna traccia nell’intestazione del mittente? L’unico modo per scoprirlo era estrarre il foglio custodito all’interno, stirarne le piegature e immergersi nella lettura. Ogni risposta sarebbe venuta da sè.

Passi sulla sabbia

I suoi occhi bagnati fissavano quel cielo grigio carico di nuvole, mentre gli uccelli in dignitoso silenzio facevano da cornice al mare. Un vento dolce ma vibrante soffiava dai faraglioni e andava a graffiare quel suo viso umido, bagnato dalle lacrime. Non sembrava volesse piovere quel giorno, ma lo scroscio improvviso che la sorprese sulla spiaggia fu per Lei liberatorio. Una dolce ma intensa pioggia investì la bianca spiaggia, mentre Lei restava a braccia aperte con lo sguardo rivolto verso l’infinito a raccogliere quanta più acqua possibile. Le lacrime, lavate via dalla pioggia, lasciavano posto ad un timido sorriso, mentre con soffici passi i suoi piedi affondavano nella sabbia fredda e umida. Cosa fuggiva?

Infelice blog

E’ tanto che non scrivo sul blog, troppo tempo, che cattivo a trascurare il mio piccolo! E’ che si va a periodi, periodi fertili di idee, e periodi in cui ti sembra di non avere niente da raccontare, niente di interessante. Più smetto di scrivere, più si dimenticano di te, piccolo blog. Prometto che farò qualcosina per risollevare il bilancio… Ora accontentati di questo saluto. Da domani tornerò a raccontare, come piace a me.

 PS. http://it.youtube.com/watch?v=yMazI2ROJXM Un video che merita!

L’arte del traverso

Ragazzi che spasso… sabato mattina mi sono catapultato all’Autodromo di Franciacorta, dove mi sono dilettato in un breve ma inteso corso di guida dinamica, che storia! Tutto è cominciato con un breve momento teorico su come impostare il modo di guida e su come affrontare le traiettorie su strada, poi siamo passati all’asfalto vero. Primo giro per rinfrescare l’impostazione di guida, il modo in cui stare seduti (meglio sacrificare le gambe piuttosto rischiare di stancare le braccia… meglio vicini al volante) e come tenere le mani (9.15) e poi sotto con le prove spericolate. Tre tipologie di esercizi: la prima con alcune VW Fox prive di ABS ed ESP, insomma completamente alla vecchia, con un carrellino che sollevava le ruote posteriori, per simulare la guida su ghiaccio. Incredibile come la macchina senta sensibilmente ogni minimo cambio di ritmo (rallentamenti o accellerazioni) o di direzione, divertentissimo controllarle ogni sovrasterzo per “evitare gli inevitabili” testacoda. Il secondo eserzio sempre con le VW Fox prive di elettronica su una superficie per metà d’asfalto bagnato e per metà di resina a bassa aderenza. In questo accelleravamo per un rettilineo fino ad inchiodare incredibilmente tanto che l’auto finiva in testacoda, a quel punto dovevamo controllarla senza farla spegnere e restare sul lato destro del percorso, proprio per simulare un testacoda su fondo scivoloso con invasione di corsia opposta e pronta reazione. A chiudere in bellezza, il terzo esercizio su fondo completamente scivoloso, 0,0001% di aderenza. Si arrivava a 40 km/h (che su un fondo di quel livello corrisponde a 120 km/h) su di una piastra mobile che al passaggio della vettura imprimeva un lieve ma decisivo colpo all’auto tale che ne faceva perdere il controllo, tanto da farla sbandare. Chi era bravo, controllava senza andare in testacoda, per molti la trottola è stata inevitabile. I primi giri si faceva con auto senza elettronica, poi abbiamo avuto la fortuna di provare su Golf GTI, e la soddisfazione è stata incredibile. Queste macchine con tutta l’elettronica possibile non si muovevano di un cm anche su queste superfici. A conclusione degli esercizi, i saluti finali con tanto di diplomino… Ragazzi, da provare, per l’aspetto formativo del corso, che ti dà veramente un’infarinatura sul modo di guidare e affrontare i pericoli sulla strada (parola maestra: guarda sempre avanti, dove vuoi andare tu, non per terra), e poi una bella divertita a furia di traversi e testacoda.

PS. Il link di oggi è sullo stesso tema del post, la prima parte del filmato a cui vi rimando mostra l’ultimo degli esercizi che ho provato. http://it.youtube.com/watch?v=VaIQF5ochZs

I L … B L O G … D I … S I M U